Adriano Moraglio è il presidente dell’organizzazione di volontariato La Goccia di Lube che a Torino sta mettendo in campo il progetto Impresa Accogliente, sostenuto da Regione Piemonte. Impresa Accogliente chiama a raccolta aziende profit e cooperative sociali disponibili a offrire lavoro o formazione al lavoro a chi sta scontando una pena fuori dal carcere, come occasione per reinserirsi nella società.
Si tratta di una sperimentazione che durerà un anno nella città di Torino, coinvolgendo oltre 30 volontari dell’associazione La goccia di Lube che saranno impegnati nella presa in carico di persone che stanno scontando la loro pena alternativa al carcere (come detenzioni domiciliari o affidamenti in prova al servizio sociale) segnalate dall’Uiepe (Uffici interdistrettuali esecuzione penale esterna) e dall’Ussm (Uffici di servizio sociale per i minorenni). I volontari del progetto Impresa Accogliente ne valuteranno le competenze e i punti di forza (o di debolezza) per avviarli alla formazione o al lavoro.
Nel 2023, tra Torinese e Astigiano, aree di competenza dell’Ufficio di esecuzione penale esterna di Torino (Uiepe), ente di riferimento del progetto, sono state oltre 2.800 le persone soggette a pene alternative come l’affidamento in prova e la detenzione domiciliare (rispettivamente circa 1.400 casi). Si tratta di una categoria di persone meritevoli della fiducia della Magistratura per un loro progressivo riscatto per il quale è necessario il lavoro.
In Italia il tasso di recidiva, ossia di chi torna a delinquere dopo avere scontato la pena, come in molti altri Paesi, è alto: quasi il 70%, circa 2 persone su 3. Si è dimostrato, e sono per lo più attività promosse e portate avanti dal non profit, che la recidiva arriva quasi a zero per chi impara un lavoro.
Con Adriano Moraglio affrontiamo nella nostra intervista anche un tema molto discusso: Se il lavoro è considerato una necessità fondamentale nel processo di reinserimento sociale, perché non rinforzare proprio questo aspetto?
Ed è qui che entra in gioco una delle criticità di sistema che limita le possibilità per coloro che stanno scontando una pena alternativa ossia fuori dal carcere. Per chi invece è in carcere vale la legge Smuraglia (193 del 22 giugno 2000). Promossa dall’omonimo senatore, questa legge incentiva e sostiene l’attività lavorativa dei detenuti con agevolazioni contributive in favore dei datori di lavoro. Purtroppo però non vale per chi sconta una pena alternativa ossia fuori dal carcere. Il problema dunque, come ben sottolineato da Adriano Moraglio, è la mancata estensione di questa legge nei confronti di detenuti che svolgono, appunto, pene alternative.
Impresa Accogliente rappresenta dunque un progetto che si batte per offrire opportunità concrete a coloro che stanno scontando una pena alternativa: per queste persone, il lavoro è un bisogno, una necessità e consentirebbe, allargando la prospettiva, di formare una nuova categoria di Umani pronti a reinserirsi nella società, abbassando notevolmente il tasso di recidiva.
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