Testamento solidale: lo fanno anche i meno abbienti

Potrebbe sorprendere in un momento di crisi su vari fronti, eppure gli Italiani non perdono la speranza. Segno tangibile di questa resilienza sono i numeri dei lasciti testamentari con cui ognuno di noi può decidere di donare i propri beni a realtà non profit. 

Lo scopriamo grazie alla ricerca promossa dal Comitato Testamento Solidale in collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato su un campione di oltre 500 notai. I numeri dimostrano che la partecipazione degli Italiani alle cause sociali è in costante aumento, ma soprattutto che non è ad esclusivo appannaggio delle persone più abbienti.

Emerge infatti che dal 2016 ad oggi la predisposizione degli Italiani verso un lascito solidale non ha subìto alterazioni e il numero di Italiani propensi è rimasto sostanzialmente invariato. Lo afferma il 73,8% dei notai, mentre la tendenza è in aumento per il 19,5% del campione che dichiara di aver notato una crescita costante negli anni (11,3%) o dopo la Pandemia (8,2%). Solo il 6,7% del campione rileva una diminuzione della propensione.

Quanto alla somma destinata, un lascito solidale non è appannaggio esclusivo di persone abbienti: sebbene per il 45% dei notai intervistati chi predispone un lascito solidale sia detentore di un patrimonio piuttosto consistente, per la maggioranza – il 46,1% del campione – coloro che decidono di lasciare parte della propria eredità ad una causa benefica dispongono di un patrimonio nella media. Il valore del lascito medio spesso si aggira attorno a cifre inferiori ai 20.000 euro. Per il 36,8% si tratta di donazioni tra i 21 e i 50.000 euro, per il 21,3% tra i 51 e i 100.000. Il valore del lascito medio è di oltre 100.000 euro è solo per il 10% del campione.

L’età di chi pensa e si informa sul lascito solidale resta, per lo più, over 60, anche se per il 12,3% degli intervistati comincia a crescere l’interesse fra le persone sotto i 60 anni o ancora più giovani.

Per la maggioranza assoluta si donano somme di denaro, seguite dai beni immobili, quindi beni mobili come: pezzi d’arte, gioielli e mobili di pregio (13%).

Tutto sempre nel massimo rispetto della tutela degli eredi legittimi. 

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